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CASTIGLIONCELLO

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CASTIGLIONCELLO

IL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

Il borgo di Castiglioncello un tempo era conosciuto come Castiglione Mondiglio: e' sicuramente di origine etrusca, perche' in prossimita' delle localita' di Cotone e Caletta, situate nei suoi pressi, sono venuti alla luce agli inizi del Novecento numerosi reperti etruschi. Ma e' dopo il 1860 che il paese cresce grazie all'arrivo di Diego Martelli, che ereditata una grossa tenuta, vi si trasferisce con l'amico Beppe Abbati: Martelli e' un mecenate e crea la Scuola di Castiglioncello. Infatti, grazie alla sua munificenza arrivano a Castiglioncello i famosi pittori del gruppo dei Macchiaioli: Giuseppe Abbati, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, Vincenzo Cabianca, Giovanni Boldini, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, il piu' famoso. %p01 In paese sono da visitare il Castello Pasquini, edificato alla fine dell'800 nel sito dove sorgeva la casa di Diego Martelli; il Parco del Castello Pasquini, pieno di piante della macchia mediterranea; l'Oratorio di S. Andrea apostolo; la Torre Medicea, fatta costruire da Cosimo de' Medici fra il 1530 e il 1550 per difendere la costa dalla incursioni di pirati saraceni; il Centro per l'Arte Diego Martelli. $p0 Percorso Trekking - L'itinerario Walking Italy per Castiglioncello ha inizio da Rosignano Marittimo: tempo necessario a compiere il percorso 3 h. e 30 minuti, dislivello 392 metri.


Tutti i Marchi eventualmente citati in questo percorso sono di proprieta' esclusiva dei loro rispettivi proprietari e sono citati a meri fini illustrativi.

Questo manuale non vuol essere una guida esaustiva al percorso ed alle localita' indicate, noi abbiamo messo la massima cura nella sua redazione, ma cio' che descriviamo puo' contenere errori di ogni tipo e nessuno puo' attribuire responsabilita' di alcun tipo agli estensori di queste pagine.

Noi abbiamo pensato questa guida come un supporto culturale e organizzativo per il tempo libero di tutti: Dal portatore di handicap all'amante del percorso difficile ed estremo; pertanto il percorso segnalato e' meramente divulgativo; agli autori, ai redattori, ai webmaster dei siti comunque collegati a WALKINGITALY non puo' essere attribuita alcuna responsabilita'.

Maggiori informazioni per i pernottamenti e per i ristoranti possono essere chieste alla redazione del sito o contattando direttamente le strutture locali che si interessano di turismo e ricezione.


Indice del percorso

1

Dati identificativi del percorso 

2

La partenza

3

Il percorso 

4

Tabelle altitudini e tempi di percorrenza

5

Carta del percorso 

6

Annotazioni storiche

7

Calendario eventi storici 

8

La meta del percorso

9

Localita' importanti nel percorso 

10

Flora del percorso

11

Gastronomia del percorso 

12

Geologia del percorso

13

Attrezzatura consigliata 

14

Abbigliamento suggerito

15

Personaggi famosi: Diego Martelli 

16

Ristoranti in zona

17

Alberghi in zona 

18

Immagine: IL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

19

Immagine: ALTRA IMMAGINE DEL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO 

20

Immagine: ANCORA UN'ALTRA IMMAGINE DEL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

21

Immagine: ORATORIO DI S. ANDREA A CASTIGLIONCELLO 

22

Immagine: VEDUTA PANORAMICA DI CASTIGLIONCELLO DAL MARE

23

Immagine: ALTRA VEDUTA PANORAMICA DI CASTIGLIONCELLO DAL MARE 

24

Immagine: TORRE MEDICEA DI CASTIGLIONCELLO

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Immagine: ALTRA IMMAGINE DELLA TORRE MEDICEA DI CASTIGLIONCELLO 

26

Immagine: DIEGO MARTELLI

27

Immagine: "DIEGO MARTERLLI" RITRATTO DI GIOVANNI FATTORI 

28

Immagine: LECCIO

29

Immagine: PINO MARITTIMO 

30

Immagine: CHIESA DEI SANTI ILARIO E GIOVANNI A ROSIGNANO MARITTIMO


Dati identificativi del percorso

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Tipo di percorso

Tipo di percorso lineare

Classe del percorso

PANORAMA - AMBIENTE Eccezionale
STORIA Normale
ARTE Normale
CURIOSITA' LEGGENDE Nessuna leggenda o curiosita' conosciuta

Tipologia culturale

H - Fitness/Tempo libero

Localita' di partenza

ROSIGNANO MARITTO(ROSIGNANO MARITTIMO/LI/TOSCANA)

Percorso per mountain Bike

S

La partenza

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Rosignano Marittimo

CHIESA DEI SANTI ILARIO E GIOVANNI A ROSIGNANO MARITTIMO Rosignano Marittimo si trova in provincia di Livorno: il toponimo Rosignano deriva probabilmente da un nome di persona romano, Rusinius o Rasinius. Nel 1862 venne aggiunta il suffisso Marittimo", che vuole dire di Maremma (in latino Maremma e' Marictima). La collina su cui sorge il paese, dal punto di vista geologico, e' costituita in profondita' da rocce vulcaniche e in superficie da rocce sedimentarie fossilifere e calcaree. Proprio per questo motivo sul territorio di Rosignano sono presenti cave di calcare (loc. Acquabona) e gesso e alabastro (lo Scaglione).

Il maggiore corso d'acqua e' il fiume Fine, che sfocia nella pianura tra Vada e Rosignano Solvay. Vicino all'abitato di Rosignano Marittimo s’erge uno dei colli piu' alti della dorsale che si estende verso Livorno, il Poggio Pelato, il cui buffo nome deriva dall'assenza di vegetazione.

Adagiato sul colle che guarda il mare, il borgo medioevale si presenta come un antico castello, edificato intorno al 1100 e fortificato: l'edificio piu' importante e' la chiesa dei Santi Ilario e Giovanni, che risale al 1500. La chiesa e' stato completamente alterata da restauri del 1700 e da rifacimenti moderni. Sulla facciata di un certo interesse sono le bifore in pietra locale. L'interno si presenta a croce latina a tre navate: conserva alcune opere di notevole pregio. Nella navata laterale destra si trova un piccolissimo portale di un ciborio in marmo, risalente al XVI sec., dove a bassorilievo sono raffigurati quattro angioletti che pregano inginocchiati inseriti in una architettura sulla quale poggia una lunetta che reca il Cristo benedicente. L'altare, dedicato alla Madonna delle Grazie, presenta una pala realizzata in legno intagliato e dorato che contiene quindici quadretti disposti a cornice con immagini della vita di Gesu'; al centro e' inserita una tavola con la Madonna col Bambino. Sopra l'altare maggiore e' sospeso un Crocifisso in legno policromo della meta' del XV sec.

Il Palazzo Bombardieri, situato in via del Castello al n. 24, e' sede del Museo Civico Archeologico, nato nel 1957, ad opera del locale Gruppo Archeologico, per accogliere i corredi di alcune tombe di eta' ellenistica rinvenute a Castiglioncello e si amplia progressivamente con reperti provenienti dal territorio comunale. Gli scavi al quartiere portuale di S. Gaetano a Vada, condotti dallo stesso Gruppo, tra il 1960 e il 1979, dotano il Museo del suo nucleo piu' consistente. Con l’inizio degli anni ’80 il Dipartimento di Scienze Storiche del Mondo Antico dell’Universita' di Pisa, assume la direzione scientifica degli scavi di S. Gaetano e parallelamente inizia la ricognizione topografica del territorio comunale, nell’ambito di un piu' vasto progetto di studio dell’antico ager Pisanus e dell’ager Volaterranus occidentale. A sud di quest’area, la Val di Cecina, da Volterra al mare, diviene anch’essa oggetto di indagini sistematiche, nell’ambito del Progetto Volterra, promosso dalla Regione Toscana e condotto dal Dipartimento di Scienze Archeologiche dell’Universita' di Pisa e dai musei di Volterra e Rosignano.

Il nuovo Museo, inaugurato nel 1996 nel cinquecentesco Palazzo Bombardieri, nasce dall’incontro di queste esperienze, nonché dalle numerose altre ricerche, condotte soprattutto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Con una particolare attenzione al rapporto fra l’uomo e l’ambiente, il Museo ripercorre, secondo un ordine cronologico e topografico, la storia degli insediamenti e dello sfruttamento delle risorse di questo ampio e vario comprensorio geografico, dalla preistoria al Medioevo. L'esposizione, dal carattere fortemente didattico ed arricchita da ricostruzioni, plastici e strumenti multimediali, vuole anche essere un’introduzione alla visita del territorio, suggerendo itinerari e percorsi alla riscoperta della storia e delle tradizioni di un paesaggio variegato e suggestivo.

Orario d’apertura: invernale tutti i giorni: 9,00 - 13,00 - estivo (dal primo sabato di luglio alla prima domenica di settembre) tutti i giorni 9,00 - 13,00 e 17,00 - 22,00 Chiuso Natale, 1 gennaio, Pasqua, 1 maggio.

Complesso della Fonte - Il Complesso della Fonte e' ubicato lungo via della Fonte, nei pressi il Botro dei Goracci. Alcune lapidi poste sulla facciata della fonte, ne ricordano i pubblici usi e la conclusione dei lavoratori nel 1837, essendo il luogo ben fornito d'acqua nei pressi della fonte vi sono ubicati anche i lavatoi pubblici. In alto a destra, nei pressi della fonte e i lavatoi pubblici, vi e' ubicato il fabbricato dei macelli, dove in passato vi venivano abbattuti gli animali.

Palazzo Vestrini - Il palazzo Vestrini si trova all'angolo di via Gramsci con via dell'Acquabona: si tratta di un edificio privato non aperto al pubblico.

Oratorio della Madonna della Neve - La leggenda narra che in seguito ad una nevicata che aveva ricoperto tutto il territorio, stranamente la loggia dove i pellegrini potevano ristorarsi ne era rimasta estranea. Da qui sarebbe derivato il nome. L'Oratorio nel secolo scorso veniva aperto esclusivamente nel mese di Maggio, mese dedicato alla Madonna. Preceduto da un portale con arco in muratura, l'edificio e' composto da due locali entrambi ad aula rettangolare ed un piccolo campanile. La facciata e' del tipo a capanna. L'oratorio era meta di frequenti pellegrinaggi nel mese di maggio, dedicato alla Madonna, prima che nel 1816 passasse ad uso privato e cominciasse la sua progressiva decadenza .

Museo di storia naturale - E' situato in via Monte alla Rena n. 41 a Rosignano Solvay (tel. 0586 - 767052) ed e' aperto al pubblico il martedi' e il sabato dalle ore 17.00 alle ore 19.00. Il Museo nacque nel 1966 con un'esposizione di collezioni di insetti raccolti dai ragazzi ospiti della colonia montana di Gavinana (provincia di Pistoia). Da allora un piccolo nucleo di appassionati di Scienze Naturali ha iniziato l'attivita' di ricerca sul territorio, ampliando sempre piu' le raccolte. Nel 1992 fu fondata l'Associazione Amici della Natura di Rosignano, che gestisce attualmente il Museo, con il patrocinio della Amministrazione Comunale di Rosignano Marittimo. L'Associazione si e' posta come obiettivi prioritari la divulgazione della cultura scientifica, la conoscenza del territorio e la collaborazione didattica con le scuole, mediante l'organizzazione di conferenze, corsi, mostre e visite guidate. La parte espositiva consiste in tre sale con collezioni di conchiglie, insetti, rettili, minerali, fossili; una ricca collezione di ornitologia; una mostra permanente di Paleantropologia; l'Erbario; l'Orto Botanico con essenze della macchia mediterranea, erbe aromatiche, piante acquatiche; la vegetazione della duna e della roccia.

Centro per l'arte Diego Martelli - Si trova in piazza della Vittoria a Rosignano Marittimo ed e' aperto il sabato e la domenica con orario 10.30 - 13,00 e 16.30 - 19.00: si tratta di un Centro documentario sulla storia dei pittori macchiaioli che nell'800 hanno vissuto qui, ospiti dell'amico Diego Martelli. Storia dei personaggi illustri che hanno vissuto a Castiglioncello nell'800 e ‘900, legati al mondo dell'arte, della letteratura, del cinema.

Il percorso

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Da Rosignano Marittimo (quota 143, punto 1 della cartina) seguiamo la strada per Castelnuovo Misericordia, indicata dai segnavia del sentiero 00. Trascurata la strada a destra che scende verso il lago di Santa Luce, si continua in direzione di Castelnuovo Misericordia. Al successivo bivio si va invece a sinistra verso Rosignano e, percorsi cinquanta metri, si lascia la strada principale per svoltare a destra su una pista indicata dai segnavia bianco – rossi. Su questo tratto sono molte le deviazioni che s’incontrano, per cui e' opportuno fare attenzione ai segnavia, per altro frequenti.

Dopo una ventina di minuti, superate Case La Buca (quota 170, punto 2 della cartina), si lascia la via che porta verso le Bucacce per prendere a sinistra la mulattiera segnalata, che sale decisa per guadagnare il crinale delle Colline Livornesi. Confluiti su una pista sterrata, si va destra e, dopo duecento metri, si prende a sinistra la via che sale ad un rotondeggiante e panoramico colle, per poi scendere ad una sella, Casa Le Serre (quota 309, punto 3 della cartina).

Qui s’incrocia lo stradello che sale da Castiglioncello (segnavia n. 10), da trascurare per continuare a destra e giungere, dopo cinquanta metri, ad un altro bivio. Ora si va a sinistra e si continua fino a raggiungere e oltrepassare la Strada Statale Aurelia: giunti in localita' Campofreno (quota 139, punto 4 della cartina) proseguiamo verso sud lungo la Strada Comunale delle Spianate, fino ad arrivare a Castiglioncello (quota 23, punto 5 della cartina, 3 h. e 30 minuti dalla partenza).

Tabelle altitudini e tempi di percorrenza

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Tabella altitudini

Altitudine della partenza

143

Altitudine massima

309

Altitudine della nostra meta

23

Dislivello

392

Descrizione punto

Punto carta

Distanza

Altitudine

Tempo perc.

Castiglioncello

5

0.00

23

3,30

Continuare a destra

3

0.00

309

0

Seguire la strada per Castelnovo Misericordia

1

0.00

143

0

Prendere a sinistra la mulattiera segnalata

2

0.00

170

0

Proseguire verso sud lungo la Strada Comunale delle Spianate

4

0.00

139

0

 
 

Carta del percorso

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Annotazioni storiche

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ALTRA IMMAGINE DEL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO Il borgo che oggi e' noto come Castiglioncello un tempo era conosciuto come Castiglione Mondiglio: e' sicuramente di origine etrusca, perche in prossimita' delle localita' di Cotone e Caletta, situate nei suoi pressi, sono venuti alla luce agli inizi del Novecento numerosi reperti etruschi. Si puo' dire che si trattava di un villaggio di poveri pescatori ai margini estremi dell'impero etrusco, segue le sorti di Volterra. Di questo periodo rimane una testimonianza nell'urna cineraria in alabastro, risalente al II sec. a.C., ritrovata proprio nella necropoli di Castiglioncello. In epoca medioevale, il castello e il territorio che facevano capo alla chiesa di San Bartolomeo di Castiglione appartennero ai Pannocchieschi della Sassetta, ai Della Gherardesca e agli Upezzinghi. I Medici vi fecero costruire una bella torre, come parte dei sistema di fortificazione eretti a protezione dei litorale contro le frequenti scorrerie piratesche. La Torre di Castiglioncello fu il primo edificio costruito sul promontorio di Castiglioncello ed aveva funzione di difesa ed avvistamento dalle scorrerie dei pirati saraceni. Fu edificata per ordine di Cosimo I dei Medici fra il 1530 ed il '50, con lo stesso stile architettonico della torre gemella di Calafuria, che ancora conserva le caratteristiche originarie dato che a quella di Castiglioncello furono aggiunti i merli alla sommita' quando fu costruito l'adiacente castelletto Danieli ad inizio '900, secondo la moda della villa merlata lanciata da Fausto Lazzaro Patrone nel 1891 con il Castello Pasquini. Nonostante le sue antiche origini, Castiglioncello e' sorta soltanto nell'Ottocento e, si puo' quasi affermare, per volonta' di un solo uomo: fu infatti lo scrittore Diego Martelli che raccolse intorno alla sua abitazione un gran numero di artisti e uomini di cultura. Infatti la fortuna turistica di Castiglioncello inizia nella seconda meta' dell'800, quando per la mitezza dei clima e la bellezza dei paesaggio, Diego Martelli, critico d'arte e mecenate, vi stabili' la residenza nella villa ereditata. Qui invito' in maniera continuativa fino alla fine del secolo, quasi tutti i pittori, divenuti poi famosi, dei gruppo dei macchiaioli dando origine ad un periodo artistico celebre come la Scuola di Castiglioncello. Ma il fondatore indiscusso resta il barone Patrone che dopo aver comprato a meta' prezzo i beni di Martelli, per 33 anni tento' di creare su un promontorio brullo e deserto una nuova Portofino ed in gran parte vi riusci', anche grazie alla ferrovia Livorno - Vada inaugurata nel 1910. Se pittori come Corcos, autori come Fucini, archeologi come Luigi Milani e un'ampia schiera di professionisti qui costruirono ed abitarono per primi, si deve alla politica del dono di porzioni di terreno, qualche volta con villa, che il barone mise in atto, unitamente ad una importante serie di interventi urbanistici che vanno dalle strade, all'illuminazione, all'acquedotto.

Storia del castello Pasquini - Fausto Lazzaro Patrone ha quarantatre anni quando affronta una nuova avventura in Toscana: nato in Peru', ha fissato a Genova i suoi quartieri di imprenditore internazionale. Dispone di notevoli mezzi finanziari, di senso pratico e di solida esperienza e, ispirato dalla bellezza del luogo, decide di costruirsi un castello: l'edificazione viene affidata ad una famiglia di costruttori di Castelnuovo, i Luparini. Lo stile si ispira al Palazzo Vecchio di Firenze: torri, bastioni, mura e merli si alzano infatti dalla primavera del 1889 all'autunno del 1891. Ma non sara' tutto facile: ostacolato in Consiglio Comunale nei suoi ambiziosi propositi, che prevedevano fra l’altro la costruzione di un ippodromo e di numerose infrastrutture per l'elitario turismo che andava riempiendo di lussuose ville le scogliere del promontorio su terreni da lui stesso donati a facoltosi personaggi a questo scopo, il barone Patrone cedette pian piano tutte le sue proprieta' dislocate fra Castiglioncello e Castelnuovo, fino a vendere lo stesso castello ed il parco. Il maniero diventa nel 1925 proprieta' del facoltoso Alfredo Birindelli: viene da Pistoia dove ha case, fattorie, attivita' varie. E' un imprenditore attivo, dotato di grande temperamento, versatile, giocatore accanito, di intraprendenti vedute. Muore pero' suicida nel luglio del 1931 sparandosi con una pistola, nel mezzo del giardino senza che mai si sappiano le cause. Lo trova esanime, coperto di sangue, la direttrice della fattoria del Gabbiano, vicino a Pistoia. Le cause non sembrano dovute alle conseguenze della depressione economica che ha investito anche l'Europa dopo il martedi' nero di due anni prima a Wall Street, né alla situazione finanziaria che resta solida. Il sipario del piu' grande riserbo, voluto soprattutto dalla famiglia, avvolge la morte inattesa. La scomparsa del castellano, ha vasta eco a Castiglioncello. Maria Birindelli cerca di reagire al suicidio del marito, ma non sempre vi riesce. È scossa, smarrita. Resta al castello minata dalla sofferenza e dalla tisi che poco dopo, le strappera' anche il figlio Aldo, a soli ventisei anni laureando in architettura. Restano altri due figli, Fiammetta e Giorgio ma venendo meno l'interesse, viene decisa la cessione del castello al comm. avv. Conte Ugo Pasquini nel 1938, ultimi proprietari privati. Saranno importanti le modifiche che interesserano il parco, con la costruzione di un campo da tennis, di un bocciodromo e di una pista da ballo, che andranno in parte a cambiare il carattere selvaggio, del TORRE MEDICEA DI CASTIGLIONCELLO giardino Patrone. Nel 1980 fu ceduto alla Regione ed in epoca piu' recente fu acquistato dall'Amministrazione Comunale di Rosignano per volonta' del sindaco socialista Iginio Marianelli che con lungimiranza aveva intuito le potenzialita' che il Castello Pasquini poteva avere per lo sviluppo di Rosignano. Ristrutturato subito dopo, accoglie importanti manifestazioni espositive e culturali. L'installazione nel parco adiacente di un teatro - tenda da' la possibilita' di accogliere manifestazioni convegnistiche e spettacoli di buon rilievo.

ANCORA UN'ALTRA IMMAGINE DEL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO Castiglioncello dal Dizionario Corografico della Toscana del Repetti

Il Dizionario Corografico della Toscana e' stato stampato nel 1845 e costituisce la base fondamentale di tutta la storia e la geografia della Toscana: vi sono indicati tutte le citta' e i paesi della nostra regione in ordine alfabetico; ritengo fare cosa utile pubblicare quello che riporta su Castiglioncello e, anche se il linguaggio e' quello di 160 anni (tanto per dire non si parla di Toscana ma di Granducato di Toscana), credo che leggere queste righe sia veramente affascinante.

Castiglioncello di Rosignano, gia' Castiglione Mondiglio - Torre con piccolo scalo pei navicelli e una dogana di frontiera affidata alla custodia del presidio, nella parrocchia di Castelnuovo della Misericordia, Comunita' Giurisdizione e 3 miglia toscane a ponente di Rosignano, Diocesi di Livorno, Compartimento di Pisa. Risiede sulla punta di un piccolo promontorio che costituisce l'ultimo sperone meridionale dei Monti Livornesi, in una tale posizione che l'occhio domina tutto il litorale, da Montenero di Livorno sino al promontoro Argentaro. Castiglioncello per quanto di aria salubre, ha i suoi contorni spopolati e con pochissime abitazioni, mentre il suo terreno ricuopre avanzi di antichi edifizi, fra i quali ho dubitato che essere vi potesse qualche resto della villa di Albino Cecina, dove una notte dell'anno 415 circa prese alloggio il patrizio Rutilio Numaziano. Castiglioncello infatti nei primi secoli dopo il mille aveva una chiesa intitolata a S. Bartolommeo a Castiglione, la quale nel 1372 apparteneva al piviere di Rosignano. Fu rogato in Castiglione presso la chiesa di S. Bartolommeo un atto del 25 luglio 1181. E' relativo alla cessione del castello di Monte Massimo con terreni presso Nuvila, fatta da due fratelli figli del Conte Marco Visconti a favore di Ubaldo altro loro germano. Un'altra pergamena della stessa provenienza fu scritta nel 1203 nel castello di Castiglione vicino al lido del mare. In questo luogo ebbero podere i signori Pannocchieschi della Sassetta e i conti della Gherardesca, mentre in ordine a un istrumento nuziale del 24 luglio 1299 fra il conte Enrichetto di Gianni da Donoratico e Tecca figlia di Guido della Sassetta, il detto Enrichetto con nuovo atto del 29 novembre 1304 fu messo al possesso di parti 12 e 1/2 delle 24 pro indiviso del castello e territorio di Castiglione Mondiglio, e di molti altri appezzamenti di terra e casalini, uno dei quali posto nel borgo del castello di Castiglione predetto. Arroge a cio' altro istrumento inedito del monastero di S. Silvestro di Pisa del 4 marzo 1327, quando Giovanna figlia del detto fu Enrichetto conte di Donoratico, e moglie di Gaddo degli Upezzinghi da Calcinaja, nella sua qualita' di figlia ed erede di Tecca del fu Guido della Sassetta, fece protesta agli eredi di Enrichetto di lei padre, perche' non si innovasse alcunche' sopra la divisione di un terreno a pascolo posto in ALTRA IMMAGINE DELLA TORRE MEDICEA DI CASTIGLIONCELLO Castiglion Mondiglio, stando ferma al lodo pronunziato dagli arbitri sino dal di' 4 maggio 1314. Nel 12 maggio 1422 fu data in Lari una sentenza da Tommaso Minerbetti Vicario della Colline di Pisa, a tanore degli ordini ricevuti dalla Signoria di Firenze, per cagione di vertenze nate fra il Comune di Rosignano e gli Upezzinghi. Il qual giudicato ordinava, che si apponessero i confini tra il comune di Rosignano e il castello, territorio e pascolo di Castiglioncello Mondiglio appartenente agli Upezzinghi.

Calendario eventi storici

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Inizio evento Fine evento Evento
25/7/1181   Fu rogato in Castiglione presso la chiesa di S. Bartolomeo un atto del 25 luglio 1181.
1203   Una pergamena fu scritta nel 1203 nel castello di Castiglione vicino al lido del mare
24/7/1299   In questo luogo ebbero podere i signori Pannocchieschi della Sassetta e i conti della Gherardesca, mentre in ordine a un istrumento nuziale del 24 luglio 1299 fra il conte Enrichetto di Gianni da Donoratico e Tecca figlia di Guido della Sassetta, il detto Enrichetto con nuovo atto del 29 novembre 1304 fu messo al possesso di parti 12 e 1/2 delle 24 pro indiviso del castello e territorio di Castiglione Mondiglio, e di molti altri appezzamenti di terra e casalini, uno dei quali posto nel borgo del castello di Castiglione predetto
4/3/1327   Arroge a cio' altro istrumento inedito del monastero di S. Silvestro di Pisa del 4 marzo 1327, quando Giovanna figlia del detto fu Enrichetto conte di Donoratico, e moglie di Gaddo degli Upezzinghi da Calcinaja, nella sua qualita' di figlia ed erede di Tecca del fu Guido della Sassetta, fece protesta agli eredi di Enrichetto di lei padre, perche' non si innovasse alcunche' sopra la divisione di un terreno a pascolo posto in Castiglion Mondiglio
1372   Castiglioncello nei primi secoli dopo il mille aveva una chiesa intitolata a S. Bartolommeo a Castiglione, la quale nel 1372 apparteneva al piviere di Rosignano
12/5/1422   Nel 12 maggio 1422 fu data in Lari una sentenza da Tommaso Minerbetti Vicario della Colline di Pisa, a tanore degli ordini ricevuti dalla Signoria di Firenze, per cagione di vertenze nate fra il Comune di Rosignano e gli Upezzinghi. Il qual giudicato ordinava, che si apponessero i confini tra il comune di Rosignano e il castello, territorio e pascolo di Castiglioncello Mondiglio appartenente agli Upezzinghi
1530 1550 La Torre di Castiglioncello fu il primo edificio costruito sul promontorio di Castiglioncello ed aveva funzione di difesa ed avvistamento dalle scorrerie dei pirati saraceni: fu edificata per ordine di Cosimo I dei Medici fra il 1530 ed il 1550
1621   Viene costruito l'Oratorio di S. Anrea Apostolo
1889   Fausto Lazzaro Patrone costruisce il castello di Castiglioncello
1910   Castiglioncello cresce e si sviluppa grazie alla costruzione della ferrovia Livorno - Vada inaugurata nel 1910.
1925   Il castello di Castiglioncello diventa nel 1925 proprieta' del facoltoso Alfredo Birindelli: viene da Pistoia dove ha case, fattorie, attivita' varie. E' un imprenditore attivo, dotato di grande temperamento, versatile, giocatore accanito, di intraprendenti vedute.
1931   Alfredo Birindelli, proprietario del castello di Castiglioncello, muore suicida nel luglio del 1931 sparandosi con una pistola, nel mezzo del giardino della sua villa di Gabbiano di Pistoia senza che mai si sappiano le cause.
1938   La vedova di Alfredo Birindelli cede il castello al comm. avv. Conte Ugo Pasquini: con il suo cognome da allora in poi il castello sarà sempre identificato
1980   Il Castello Pasquini diviene proprietà dell'Amministrazione Comunale di Rosignano Marittimo

La meta del percorso

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Castiglioncello

ORATORIO DI S. ANDREA A CASTIGLIONCELLO Oratorio di Sant'Andrea Apostolo - Fu costruito nel XVIII secolo come oratorio o cappellania militare per gli uomini che sin dal XVI secolo presidiavano la torre costruita da Cosimo I a difesa della costa. La chiesa non ha subito nel tempo sensibili trasformazioni, conservando pressoché inalterato l'aspetto originale. Il prospetto, molto semplice, e' del tipo a capanna. All'interno il piccolo vano a forma di aula rettangolare e' corredato da un altare e da pochi elementi di arredo.

Castello Pasquini - Domina il centro abitato di Castiglioncello: risale alla fine del 1800 quando il Barone Lazzaro Patrone lo costrui' sulla vecchia villa di Diego Martelli. Circondato da pini e lecci secolari, decorato all'interno in stile Coppede', con fregi in parte di natura araldica, il Castello ebbe come ultimi proprietari privati i Conti Pasquini. Nel 1980 fu ceduto alla Regione e al Comune di Rosignano. Ristrutturato subito dopo, accoglie importanti manifestazioni espositive e culturali. La recente installazione nel parco adiacente di un teatro - tenda da' la possibilita' di accogliere manifestazioni convegnistiche di grande rilievo .

Parco del castello Pasquini - Il parco del Castello Pasquini si estende per circa otto ettari, all’interno dei quali, sono presenti moltissime delle specie della macchia mediterranea; infatti, il parco e’ completamente ricoperto da piante. Le piante arboree di maggior interesse che costituiscono il parco del castello sono: il leccio (quercus ilex), pianta tipicamente mediterranea, e' una quercia sempreverde col tronco corto, chioma densa e tondeggiante; prospera bene nei luoghi assolati ed esposti, e resistente alla siccita' e cresce nei suoli poveri prevalentemente calcarei; il pino domestico o pino da pinoli e' un albero grande e slanciato molto frequente nei litorali marini, con molta probabilita' pero' non e' specie indigena anche se e presente in Italia da lungo tempo; il pino d'Aleppo, albero slanciato con chioma leggera spesso deformata dal vento, diffuso sui litorali e prospera anche nelle fessure di rocce a picco sul mare: tra le piante della macchia mediterranea, e' la piu' resistente alle alte temperature, all'aridita' e al vento, anch'essa pero e' una specie che probabilmente si e' naturalizzata da lunga data essendo spontanee in Italia solo nelle pinete del Gargano.

Centro per l'Arte Diego Martelli- Situato in piazza della Vittoria, il Centro si trova nelle adiacenze del parco del Castello Pasquini, il luogo che nel secolo scorso era occupato dalla villa rustica del mecenate dei pittori Macchiaioli, Diego Martelli. Pannelli, foto d'epoca, riproduzioni di dipinti a grandezza naturale ed una sala multimediale fanno rivivere il paesaggio e la natura di Castiglioncello attraverso le opere dei piu' grandi artisti dell'800 e di coloro che hanno successivamente coltivato la lezione. Ma il Centro, attraverso un percorso fotografico e documentario permanente, indaga tutte le presenze culturali che hanno animato Castiglioncello dal 1860 fino ai giorni nostri. Lo scopo e' di rendere fruibili durante tutto l'anno strumenti di approfondimento critico e scientifico e di offrire durante l'estate mostre a tema. E' aperto dal 15 luglio al 9 settembre tutti i giorni (escluso il lunedi') con orario 10.00 – 12.00 e 17.00 – 23.00; dal 10 settembre al 14 luglio tutti i giorni (escluso il lunedi') con orario 09.00 – 12.30 e 16.00 – 19.30. telefono 0586 / 759012 fax. 0586 / 724287

Torre Medicea - La Torre di Castiglioncello e' stata costruita attorno alla meta' del XVI secolo da Cosimo I de' Medici, nell'ambito del piu' ampio sistema di difesa del litorale toscano. Per circa due secoli, fino al settecento, durante il periodo di reggenza lorenese, la Torre ha mantenuto le funzioni originarie di difesa e sorveglianza anche militari, poiché, oltre alla sua posizione rispetto al mare, risulta ben armata ed e' la sede di un presidio permanente di corazzieri. Di pianta quadrangolare, di forma poco slanciata, ha poche aperture, due piani abitabili, il piano della batteria, la copertura a tetto e la porta posta a notevole altezza rispetto alla quota del terreno. VEDUTA PANORAMICA DI CASTIGLIONCELLO DAL MARE Dall'alta zoccolatura a scarpa si sviluppano i muri, di notevole spessore, irrobustiti da contrafforti interni collegati da arcate per tutta l'altezza, del primo e del secondo piano. Le feritoie della Torre, sul tipo delle cannoniere concepite dagli architetti militari del XVI secolo, sono orizzontali, con sguancio verso l'esterno che consentiva l'uso di piu' armi contemporaneamente. Fino alla prima meta' dell'ottocento la sistemazione del promontorio di Castiglioncello e' costituita dalla diramazione della strada del Littorale che permette di raggiungere la Torre, da un viottolo che si inerpica dalla cala di levante - l'unico approdo possibile - dai campi coltivati e dalla presenza di una trincea orientata sud - ovest. Per visite guidate e prenotazioni rivolgersi: Pro - Loco di Castiglioncello tel. 0586 - 754890

Manifestazioni

Festa del pesce - Seconda domenica di giugno. Frittura con il padellone e stands gastronomici, concerto bandistico della Filarmonica di Rosignano Solvay, stands gastronomici, spettacolo pirotecnico.

Estate insieme - Mesi di luglio e agosto. Serate danzanti, sfilate di moda, spettacoli vari.

Premio Letterario Castiglioncello Costa degli Etruschi - Primo sabato di settembre.

Premio Filosofico Castiglioncello

Festival della Danza

Localita' importanti nel percorso

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I Macchiaioli a Castiglioncello

I Macchiaioli hanno costituito la piu' importante scuola artistica italiana dell'Ottocento. Nella seconda meta' del secolo si riunivano a Firenze, abitualmente al caffe' Michelangelo, per le loro discussioni, dando vita ad un movimento che si proponeva il rinnovamento della pittura storico - romantica. Tra le componenti che caratterizzano il movimento c'e' la preoccupazione di fissare l'immagine in macchie di colore, mettendo in rapporto la figura da ritrarre con lo sfondo vero, un muro bianco, il cielo, altri oggetti, ricostruendo il rapporto di colori puri. Dipingere en plein air, a contatto con la natura e' un'altra delle parole d'ordine, insieme ad un tipo di rappresentazione della realta' volta a sottolineare gli aspetti quotidiani ed autentici della vita, in opposizione alla retorica accademica ed enfatica delle pittura di genere. La cosiddetta rivoluzione della macchia ebbe inizio nel 1855 quando, Francesco Saverio Altamura e Serafino de Tivoli, di ritorno da visita all'Esposizione Universale di Parigi, fecero conoscere al gruppo di giovani artisti del caffe' Michelangelo le novita' dell'arte francese contemporanea. Agli ideali dei Macchiaioli (cosi' definiti in un articolo denigratorio comparso sulla Gazzetta del Popolo il 3 - 11 - 1862) aderirono: Giovanni Fattori - Silvestro Lega - Giuseppe Abbati -Telemaco Signorini - Odoardo Borrani - Giovanni Boldini - Vincenzo Cabianca - Raffaello Sernesi. Affermatosi definitivamente all'Esposizione Nazionale di Firenze del 1865, intorno agli anni settanta il movimento si ando' esaurendo, dopo aver inutilmente tentato di superare i confini regionali per diventare il nuovo linguaggio figurativo dell'Italia del Risorgimento.

Castiglioncello e' il luogo che piu' ha connotato la creativita' dei pittori Macchiaioli, La scoperta del posto avvenne grazie a Diego Martelli. Tra i beni da lui ereditati nel 1861, alla morte del padre, vi era infatti una grande proprieta' situata a Castiglioncello: oltre 800 ettari che dalla marina del golfo si estendevano sulle colline, fino a Nibbiaia. L'affettuosa ospitalita' di Diego permise che Castiglioncello divenisse sede di un vivace cenacolo artistico. A far considerare questo luogo come dimora ideale per meditare su una nuova concezione pittorica, fu la rivelazione di uno scenario di incontaminata bellezza: la moda della villeggiatura al mare non era ancora molto diffusa e ben poche erano le costruzioni che alteravano la natura della costa. I Macchiaioli concorsero a seconda del temperamento di ciascuno, a rendere quell'esperienza figurativa determinante per avviare la loro ricerca verso una trasposizione lirica ed evocativa della natura. Le opere eseguite a Castiglioncello si fondono su una ricerca illuministica pacata ed evocativa, che accentua la bellezza dei luoghi in riva al mare e suggerisce la nostalgia dell'uomo moderno per la quiete del tempo trascorso... Lo testimoniano i quadri di grande bellezza formale e soffusi di mistero di Abbati, le visioni limpide e solenni di Sernesi, la luminosita' tersa dei paesaggi di Borrani, la forza compositiva dell'opera di Fattori, meditata a Castiglioncello, nella quiete solare di una natura incantevole che l'Ospite puo' ritrovare ed apprezzare ancora oggi. Dopo la prima estate del 1861, gli ospiti si erano avvicendati nella tenuta di Castiglioncello. Fin dal 1862 il frequentatore piu' assiduo fu Giuseppe Abbati, a cui seguirono Borrani, Sernesi, Fattori, Cabianca, Lega. Uno dei primi quadri, ispirati alla campagna di Castiglioncello, fu un dipinto di Signorini: Pascoli a Castiglioncello, che presenta affinita', non solo nel nome ma anche nelle stilistiche con quello del Borrani intitolato Pascolo a Castiglioncello. Nelle estati del 1864 e 1865 Abbati aveva dato vita, con Sernesi e Borrani, ad un vero e proprio sodalizio artistico che ebbe come risultato opere di altissima qualita', come Marina di Castiglioncello di Raffaello Sernesi e una serie squisita di dipinti eseguiti in stretta dimestichezza da Borrani e da Abbati, come Orto a Castiglioncello di Borrani e Carro rosso con bovi di Abbati. I tre artisti, come gli altri Macchiaioli, trovarono allora una felicita' d'espressione attenta ai passaggi trepidi della luce mediterranea, alla sonorita' dei bianchi muri assolati, all'arioso variare dei cieli, alla gamma ALTRA VEDUTA PANORAMICA DI CASTIGLIONCELLO DAL MARE infinita dei verdi: dal tono azzurrato dei germogli a quello aspro delle piante di pomodoro, al verde cupo dei lecci, al cinerino delle tamerici. Questi sono il paesaggio e l'ambiente in cui l'ospite si trovera' immerso soggiornando in questo luogo meraviglioso. Tra i dipinti che meglio offrono un'idea dello scenario quotidiano fonte di ispirazione per gli artisti si colloca "Scena di Castiglioncello" di Odoardo Borrani. Nel 1867 anche Giovanni Fattori e' a Castiglioncello. Qui realizza uno dei quadri piu' noti del suo soggiorno che testimoniano della sua amicizia con Diego Martelli, e' il piccolo ritratto di Diego seduto all'ombra degli alberi. Lontani dalla citta', a Castiglioncello, il cielo, il mare, il mondo agreste, suggeriscono a questi mirabili artisti altre splendide opere quali Buoi sulla spiaggia, Lido con Bovi al pascolo, Veduta di Castiglioncello di Abbati, Pagliai a Castiglioncello, Scogli e cespugli a Castiglioncello, La punta del Romito di Sernesi, Raccolta del grano a Castiglioncello di Borrani.

Flora del percorso

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Nel Parco del Castello Pasquini si trovano numerose specie di piante, tra le quali primeggiano senz'altro il leccio e il pino marittimo.

LECCIO Il leccio (nome scientifico quercus ilex) appartiene alla famiglia delle Fagaceae: e' diffuso e abbondante nelle regioni mediterranee ed e' una specie adattabile nei confronti del terreno, su cui esercita un'azione miglioratrice. Poiché le sue radici penetrano molto in profondita' tollera condizioni di aridita' ed e' poco esigente nei confronti della luce e della temperatura. Ha un accrescimento lento ed e' una pianta longeva, raggiungendo anche 1000 anni; e' frequentemente usata come pianta ornamentale ed e' molto decorativa, perché sopporta bene la potatura in forme obbligate e si presta anche per alberatura stradale. Puo' raggiungere l’altezza di 20 m..Ha chioma globosa, densa, tronco eretto e robusto, diviso o ramoso fin dalla base; ramuli pubescenti; corteccia bruno - nerastra o nera, quasi liscia, poi divisa in piccole squame angolose. Fogliame sempreverde con foglie semplici, ovali - ellittiche di 3 -7 cm, acute, sopra lucide e sotto grigio - tormentose; margine liscio o repando; picciolo pubescente di 1 - 2 cm; inserzione alterna. I fiori sono delle infiorescenze unisessuali come nelle altre querce; i frutti sono ghiande di 2 - 3 cm., ovoidali, avvolte a meta o per 1 / 3 dalla cupola che ha squame brevi e chiare. Il legno e' duro e pesante, difficile da stagionare e da lavorare; e' buon combustibile e produce carbone molto pregiato; le ghiande sono utilizzate come mangime per i suini.

Il pino marittimo (nome scientifico pinus pinaster) appartiene alla classe delle Conifere e alla famiglia delle Pinacee: si tratta di albero molto resinoso che puo' raggiungere i 35 m. di altezza; il fusto e' eretto, slanciato, a volte incurvato alla base, i rami sono orizzontali e formano una corona piramidale che tende a divenire ovaliforme o ombrelliforme ma piu' irregolare di quella del Pino domestico. La corteccia e' fessurata profondamente a placche irregolari di colore bruno rossastra. Le foglie lineari (aghi), persistenti di colore verde scuro, sono lunghe 15 - 20 cm. x 2 mm., rigide, robustissime e pungenti riunite, da una guaina, in fasce di due. Specie monoica con fiori maschili molto numerosi in amenti di colore giallo con sfumature rosa ; PINO MARITTIMO i femminili stobiliformi, appuntiti e inseriti all'apice dei rametti sono di colore giallo violaceo; fiorisce da aprile a giugno. Gli strobili ovato conici e brevemente peduncolati, spesso asimmetrici (lunghi 20 - 20 cm.), sono riuniti in gruppi di 2 - 4, non sono resinosi ed hanno un colore bruno rossiccio lucido; maturano ogni due anni. Le loro squame sono legnose carenate con umbone prominente con punta acuta. I semi con ala lunga, sono piccoli, ovoidali, opachi, con una faccia nera e l'altra grigia con punti neri. L'areale del Pino marittimo si estende dal bacino del mediterraneo occidentale fino alla costa atlantica europea:Francia, Spagna, Portogallo, Corsica, nord Africa. In Italia e' presente soprattutto nelle coste della Liguria e della Toscana. Specie lucivaga, termofila e xerofila, e' poco esigente alla natura del terreno anche se predilige quelli silicei, forma boschi puri (pinete) o misti in consorzio con altre aghifoglie. A volte si spinge in collina fino a 1.000 m. di altitudine, sopporta la salsedine ed e' molto frugale, di rapido accrescimento e, tenendo conto dell'abbondante fruttificazione, dei semi molto germinabili e vitali, riesce a vincere la concorrenza di altre specie e quindi colonizzare substrati poveri e degradati. Il legno del Pino marittimo ha un alburno chiaro, durame rossiccio con anelli ben visibili, molto resinoso a grana grossolana; usato per imballaggi e pasta di carta.

Gastronomia del percorso

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Ricette di Castiglioncello

Cacciucco - Ingredienti: 500 gr. di pesce da zuppa (gallinella, sanpietro, scorfano, palombo), 200 gr di molluschi (seppie, totani, polpi), 4-5 cicale, 200 gr di pomodori pelati, 2 spicchi d'aglio, 1 bicchiere di vino bianco secco, 4 cucchiai di olio d'oliva, peperoncino piccante, prezzemolo, sale, pepe, 4 grosse fette di pane casereccio. Preparazione: 45 minuti Cottura. In un recipiente di coccio fate cuocere molto dolcemente nell'olio per due minuti uno spicchio d'aglio e il peperoncino tritati; unite i molluschi dopo aver tagliuzzato quelli piu' grossi e cuocete a recipiente coperto per una ventina di minuti. Alzate la fiamma, bagnate col vino bianco e lasciate evaporare, poi aggiungete il pesce tagliato a pezzetti, le cicale, il pomodoro privato dei semi e tagliuzzato, sale e pepe e cuocete a fiamma bassissima per altri 15 minuti. Spegnete il fuoco, unite il prezzemolo tritato e distribuite sulle fette di pane precedentemente abbrustolite, strofinate con l'aglio rimasto e adagiate nei singoli piatti. La versione viareggina prevede l'aggiunta di cozze negli ultimi 20 minuti di cottura.

Risotto di Molluschi - Ingredienti: 300 gr. di vongole, 300 gr. di seppioline, 200 gr. di cozze, olio, sale, pepe, due spicchi di aglio. Riso. Preparazione: mettere vongole e cozze in un recipiente con acqua e sale. Quando saranno pronte levate i molluschi e colate. In un tegame mettere olio, aglio pestato, tagliate a pezzetti le seppioline ben lavate, unite i molluschi, sale, pepe e un po' di pomi'. Cuocete il riso al dente in acqua salata, colatelo e versatelo nel tegame dei pesci, cuocete ancora per 20 minuti e togliere dal fuoco. Servire ben caldo.

Baccala' dolce e forte - Per quattro persone: fare a pezzi sette etti di baccala' gia' ammollato e metterlo in teglia con mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva dopo averlo infarinato e farlo rosolare bene da entrambe le parti. Aggiungere 50 gr. di pinoli. A parte sciogliere un cucchiaio di zucchero in poco piu' di mezzo bicchiere di aceto bianco: versarlo sul baccala' lasciando sfumare a fuoco basso. Al caso, aggiungere verso la fine un ramaiolo di acqua. Tempo di cottura circa 50 minuti.

Geologia del percorso

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Geologia delle Colline livornesi

Il complesso delle colline livornesi si estende su una superficie di circa 20.000 ettari e comprende tutti i rilievi posti ad est e sud della citta' di Livorno la cui natura geologica e il corrispondente paesaggio sono stati meglio evidenziati in due sottosistemi: "Monti Livornesi" e "Colline Plioceniche". Solo il 3,9 del territorio e' urbanizzato.

Il sistema comprende due ambiti geologici ben distinti:

formazioni cretaceo - eoceniche, che formano i rilievi formatisi a seguito degli eventi compressivi che hanno portato alla formazione dell’Appennino;

depositi mio-pliocenici, connessi alle fasi distensive, formanti blande colline con quote topografiche minori, solcate da ampie valli fluviali.

Sono prevalenti i litotipi non litoidi coesivi (argilloso - marnoso) sia di tipo coesivo che coerente. Diffusi anche i litotipi litoidi arenaceo - siltitico e misto, nonché quelli litoidi metamorfici (ofioliti).

Sono prevalenti le classi impermeabile e mediamente permeabile, connesse ai litotipi argillitico - flyschoide. Vi sono zone ad alta permeabilita' negli affioramenti sabbiosi dei terrazzi quaternari, al margine Nord e per i depositi alluvionali della Valle del Fine.

I rilievi cretaceo - eocenici sono interessati da diffuse forme di dissesto dovute alla gravita' (frane di crollo e di scoscendimento, lame), detriti di versante, nonché formazioni argilloscistose che presentano diffusi fenomeni gravitativi superficiali (fq della carta geomorfologica). Fenomeni di dissesto sono conseguenti anche a fenomeni erosivi di tipo fluviale a cui sono soggetti i corsi d’acqua minori. Le colline mio-plioceniche risultano piu' stabili e prive di fenomeni gravitativi diffusi, localmente, nelle zone argilloso-sabbiose si hanno limitati scoscendimenti attivati durante le stagioni piovose e anche connesse al tipo di coltivazione dei versanti.

Attrezzatura consigliata

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Essenziale e' lo zaino: non deve essere troppo grande né troppo piccolo, ma capace di contenere la nostra attrezzatura e un ricambio almeno di maglietta e calzini e male non sarebbe se avesse il bastino per impedire il contatto con la schiena e il copri zaino antipioggia. Poi puo' essere utile avere con noi un coltello serramanico multiuso e una piccola cassetta di pronto soccorso contenente il siero antivipera. Gli amanti della fotografia e delle riprese cinematografiche si porteranno dietro la loro attrezzatura: e' superfluo dar loro consigli, ma anche un profano puo' portarsi dietro un binocolo perché in montagna i panorami sono sempre molto appaganti. Ricordiamo di portarsi sempre dietro un taccuino e una penna per prendere appunti: il loro uso si rivelera' prezioso perché ci permettera' di annotare descrizioni e tempi di percorrenza, oppure le principali caratteristiche di animali o piante da studiare poi con calma a casa; sara', insomma, il diario di bordo delle nostre escursioni. Indispensabile e' la cartina dei sentieri della zona dove compiamo l’escursione: questo anche se ai nostri itinerari e' sempre allegata la cartina della zona. Per orientarsi sulla cartina e sul terreno possiamo usare la bussola: se ne trovano in commercio di ottime a prezzi modesti. Infine possiamo portare con noi l’altimetro: l’importante e' ricordare che il suo funzionamento avviene in base alla variazione di pressione atmosferica che diminuisce man mano che si sale per cui va tarato l’indice in loco regolandolo in corrispondenza di una quota conosciuta. Chiudiamo ricordando che alla partenza non deve mai mancare la borraccia piena d’acqua, indipendentemente dal fatto che si incontrino sorgenti lungo il percorso.

Abbigliamento suggerito

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Quando ci si reca a fare un'escursione e' necessario indossare un buon paio di scarponi: devono essere robusti, flessibili, impermeabili e con una buona suola scolpita; devono contenere il collo del piede e la caviglia per evitare, soprattutto in discesa, che scivoloni o piedi appoggiati male si trasformino in distorsioni o slogature. I calzini e' bene indossarli di lana: ce ne sono molti fatti appositamente per il trekking. Per i pantaloni l’ideale sarebbero quelli cosiddetti alla zuava, i classici da montanari: io, pero', ho sempre usati quelli sopra il ginocchio, per cui e' bene che ognuno si regoli secondo le sue esigenze. Per l‘abbigliamento della parte superiore anche qui e' superfluo dare consigli: l’importante e' non coprirsi eccessivamente alla partenza, tante volte sono partito in compagnia di amici che avevano freddo li' per li' ma che dopo pochi minuti soffrivano per il caldo. Ricordiamoci che camminare scalda, evitiamo percio' di coprirci troppo alla partenza, ma, invece, copriamoci subito quando ci fermiamo per qualche sosta. Se siamo nella buona stagione puo' essere utile indossare il cappellino per ripararsi dal sole. Chiudiamo ricordando di portarsi dietro una mantellina di tela cerata tipo poncho, indipendentemente dal tempo che troviamo all’inizio del nostro percorso: a volte il tempo cambia rapidamente ed e' bene essere prudenti.

Personaggi famosi: Diego Martelli

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Personaggi famosi: Diego Martelli

Nasce a Firenze nel 1838. Critico d'arte, figlio dell'ing. Carlo. Gli scritti di Martelli sull'arte furono fra i primi in Italia a sottolineare l'importanza DIEGO MARTELLI dell'impressionismo e dell'esperienza italiana dei Macchiaioli ai quali fu sempre legato da profonda amicizia e di cui divenne il consigliere ed il teorico artistico oltre ad ospitarli a lungo nella sua tenuta di Castiglioncello. Con Adriano Cecioni e Telemaco Signorini fondo' a Firenze nel 1867 il Gazzettino delle arti del disegno e nel 1873 il Giornale artistico. Nel 1861 Diego Martelli, appena ventiduenne, eredita un ampio territorio intorno a Castiglioncello e vi giunge insieme all'amico Beppe Abbati. La localita' e' selvaggia e affascinante. Resta incantato e decide di prendere dimora nella casa posta sopra la collina davanti alla fascia di pineta sulla scogliera; una costruzione a due piani composta da tre appartamenti con parco stalle ed orto. Martelli invita gli amici artisti del Caffe' Michelangelo di Firenze. Fra libagioni e chiassate, scherzi e ribotte, avventurose passeggiate notturne, ozi al sole, discussioni artistiche, ricerche e sbornie solenni, lascia tavolette, tele e cartoni di alto prestigio e valore pittorico. Un mecenate che sprona entusiasta i migliori esponenti della pittura del tempo della toscana e non. Nasce la La Scuola di Castiglioncello che ebbe i suoi inizi nella seconda meta' dell'Ottocento fino alla morte di Diego Martelli avvenuta nel 1896. A Castiglioncello arrivarono e soggiornarono i famosi pittori del gruppo dei Macchiaioli: Giuseppe Abbati e Raffaello Sernesi fecero qui le prime esperienze negli anni 1862 - 63. A loro si aggiunsero poi nel 1864 - 65 Odoardo Borrani e via via tutti gli altri: Vincenzo Cabianca, Giovanni Boldini, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, oltre a Giovanni Fattori, il piu' famoso dei Macchiaioli, che dopo il 1867 sviluppo' a periodi alterni la sua attivita' tra Firenze, Castiglioncello e Livorno. Renato Fucini scrisse di G. Fattori: erano belle le sue pitture, ma il suo cuore d'uomo, d'artista e d'amico era anche piu' bello. L'ingenuita', la freschezza e la bonta' di questo suo cuore era anche nei suoi dipinti. ... ed e' vissuto ed e' morto povero, perché al solito, o punto o male compreso finché e' stato vivo. In questo laboratorio d'arte si creano opere che fanno storia. Il 13 dicembre 1867 segna l'inizio di una tragedia: Giuseppe Abbati viene morso dal suo cane; muore di idrofobia a Firenze soccorso inutilmente da Martelli e dalla moglie. Lascia un gran vuoto e l'allegra brigata comincia a sfaldarsi: e' l'anno 1868. Diego Martelli sprofonda nella depressione. Cerca di viaggiare ed anche di scrivere i suoi articoli e le sue recensioni, ma trova solo serenita' nella sua villa al mare. Si dibatte tra progetti incompiuti, fra debiti e prodigalita', fra ansia di vita e crisi esistenziali. L'attivita' politica, intrapresa controvoglia, pur nella costante fedelta' al credo socialista con matrice anarchica, non presenta successi. Tenta di mettere ordine nelle sue finanze, cambia amministratori ed ottiene mutui. Nel 1872 e 1874 ottiene dal Demanio i beni ed i caseggiati intorno alla Torre Medicea cinquecentesca ed altre tenute fino ad essere padrone di ben 1099 ettari! Non riesce comunque a salvarsi dai debiti ed avvia trattative per la vendita senza ottenere risultati. Poi raggiunge rapidamente un accordo con Fausto Lazzaro Patrone il 5 Gennaio 1889. A 50 anni vende al barone tutto per una valore di 314.264 lire, una proprieta' valutata ben 520.000 lire. Nel 1896 muore nella sua rustica villa nel punto piu' alto del promontorio di Castiglioncello; intanto accanto a questa inizia la costruzione del grande castello del barone (l'attuale Castello Pasquini).

Ristoranti in zona

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Nome

Localita'

Telefono

Note

Astragalo

Via del Quercetano,1 -Castiglioncello

0586 / 759065

Chiuso il lunedì

Il Coccodrillo

Lungomare Colombo,18 - Castiglioncello

0586 / 752627

 

Il Peschereccio

Via Marconi,2/a - Castiglioncello

0586 / 752045

Chiuso il martedì

Il Porticciolo

Via Marconi,12 - Castiglioncello

0586 / 752788

 

Il Tirreno

Lungomare Colombo,1 - Castiglioncello

0586 / 751381

 

La Capannina

Via Livorno,25 - Castiglioncello

0586 / 751104

 

Alberghi in zona

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Nome

Localita'

Telefono

Note

Agriturismo 'Casale del Mare'

Strada Vicinale Spianate - Castiglioncello

0586 / 759007

3 spighe qualità' della Regione Toscana - 10 posti letto

Agriturismo 'De Santis'

Via Boldini,5 - Castiglioncello

0586 / 751153

3 spighe qualità' della Regione Toscana - 8 posti letto

Baia del Sorriso

Via Aurelia,1023 - Località Baia del Quercetano - Castiglioncello

0586 / 752570

Tre stelle

Grand Hotel Villa Parisi

Via Romolo Monti,10 - Castiglioncello

0586 / 751698

Quattro stelle

Il Bersagliere

Via Aurelia,446 - Castiglioncello

0586 / 794136

Due stelle

Tirreno

Via Marconi,6 - Castiglioncello

0586 / 752026

Tre stelle

Immagine: IL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

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IL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

IL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

Il castello Pasquini a Castiglioncello

Immagine: ALTRA IMMAGINE DEL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

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ALTRA IMMAGINE DEL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

ALTRA IMMAGINE DEL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

Altra immagine del castello Pasquini a Castiglioncello

Immagine: ANCORA UN'ALTRA IMMAGINE DEL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

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ANCORA UN'ALTRA IMMAGINE DEL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

ANCORA UN'ALTRA IMMAGINE DEL CASTELLO PASQUINI A CASTIGLIONCELLO

Ancora un'altra immagine del castello Pasquini a Castiglioncello

Immagine: ORATORIO DI S. ANDREA A CASTIGLIONCELLO

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ORATORIO DI S. ANDREA A CASTIGLIONCELLO

ORATORIO DI S. ANDREA A CASTIGLIONCELLO

Oratorio di S. Andrea a Castiglioncello

Immagine: VEDUTA PANORAMICA DI CASTIGLIONCELLO DAL MARE

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VEDUTA PANORAMICA DI CASTIGLIONCELLO DAL MARE

VEDUTA PANORAMICA DI CASTIGLIONCELLO DAL MARE

Veduta panoramica di Castiglioncello dal mare

Immagine: ALTRA VEDUTA PANORAMICA DI CASTIGLIONCELLO DAL MARE

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ALTRA VEDUTA PANORAMICA DI CASTIGLIONCELLO DAL MARE

ALTRA VEDUTA PANORAMICA DI CASTIGLIONCELLO DAL MARE

Altra veduta panoramica di Castiglioncello dal mare

Immagine: TORRE MEDICEA DI CASTIGLIONCELLO

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TORRE MEDICEA DI CASTIGLIONCELLO

TORRE MEDICEA DI CASTIGLIONCELLO

Torre Medicea di Castiglioncello

Immagine: ALTRA IMMAGINE DELLA TORRE MEDICEA DI CASTIGLIONCELLO

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ALTRA IMMAGINE DELLA TORRE MEDICEA DI CASTIGLIONCELLO

ALTRA IMMAGINE DELLA TORRE MEDICEA DI CASTIGLIONCELLO

Altra immagine della Torre Medicea di Castiglioncello

Immagine: DIEGO MARTELLI

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DIEGO MARTELLI

DIEGO MARTELLI

Diego Martelli

Immagine: "DIEGO MARTERLLI" RITRATTO DI GIOVANNI FATTORI

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"DIEGO MARTERLLI" RITRATTO DI GIOVANNI FATTORI

"Diego Marterlli" ritratto di Giovanni Fattori

Immagine: LECCIO

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LECCIO

LECCIO

Leccio

Immagine: PINO MARITTIMO

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PINO MARITTIMO

PINO MARITTIMO

Pino marittimo

Immagine: CHIESA DEI SANTI ILARIO E GIOVANNI A ROSIGNANO MARITTIMO

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CHIESA DEI SANTI ILARIO E GIOVANNI A ROSIGNANO MARITTIMO

CHIESA DEI SANTI ILARIO E GIOVANNI A ROSIGNANO MARITTIMO

Chiesa dei Santi Ilario e Giovanni a Rosignano Marittimo